Cellule o …Perle?

Qualche giorno fa, una persona a me molto cara mi chiese di darle una mano per risolvere un problema che la tormentava da parecchio tempo.
A dire il vero la persona chiese aiuto a mia nonna ed Ella, mia nonna, mi invitò a raggiungere questa persona.

La cosa strana è che tutto ciò non accadde solo per quella persona ma l’insegnamento che poi ne conseguì era per tutti e due!
Infatti questa vicenda mi toccò così in profondo da scoperchiare il “ vaso di Pandora”!
Mi venne una gran febbre ed un gran mal di testa, ragion per cui rimasi a letto per parecchi giorni.

Volendo dare un senso a questo malessere cercai delle spiegazioni del tipo: “Non mi sono coperto abbastanza; avrò preso un po’ di freddo; ho sudato troppo”!
Ma erano solo pensieri superficiali buttati lì per cercare una scusa!

Non ti è mai capitato di darti a tutti i costi una motivazione per sentirti in pace?
Di fatto durante uno dei giorni che ero coricato febbricitante, ripensai a tutta la situazione senza che la mente facesse i suoi “danni”!

Ammetto pure di aver dormito parecchio e di aver fatto anche dei sogni strani, ma…standomene solo soletto sotto le coperte senza che la mente interferisse, una vocina interiore riuscì a cogliere l’attimo ed a farsi sentire proprio nel momento in cui smisi di pensare in modo asfissiante.
E come per incanto capii che il mio corpo che da sempre ignoravo e davo per scontato, ora chiedeva a gran voce martellante come una grande campana la mia attenzione!

Dovetti smettere di raccontarmi la solita storiella che era colpa del malcapitato di turno ed iniziare a prendermi tutte le mie responsabilità.
Se mi trovavo a letto con febbre e mal di testa era solo colpa mia e non di chissà chi, e soprattutto era perchè il mio corpo voleva parlare con me!
Da sempre ho dato per scontato che questo corpo sia una mia proprietà e che non ha altro bisogno che essere nutrito e vestito! Effettivamente questo è ciò che normalmente ci viene insegnato, ma…

…Stavo male e mi lamentavo del fatto che non potevo reggermi in piedi. Continuavo a pensare: “Ma quand’è che passa”! E continuavo sino all’esaurimento! E più volevo alzarmi, più non potevo farlo!
Finchè smisi di tormentarmi e iniziai a calmarmi!
(Per me non è facile restare a letto per un periodo così lungo: sono abituato a fare, sbrigare e non tanto a starmene sdraiato a guardare il soffitto!)

Decisi di abbassare la guardia e di togliermi di dosso quell’armatura che avevo indossato ormai da troppo tempo, troppo pesante e troppo arrugginita!
Per effetto, il mio corpo iniziò a stendersi e ad essere meno rigido come se anche Lui volesse concedermi una pausa, un “cessate il fuoco” o molto probabilmente anche “l’armistizio”!
(Sorrido ora mentre scrivo, ma non ridevo qualche giorno fa!)
Senza ubbidire alla mia volontà, le mie mani e le mie braccia si mossero come se dei fili sottili ed invisibili le stessero tirando proprio come il burattinaio fa con le sue marionette.

Mi trovai piegato lungo il lato destro in posizione fetale, abbracciato dalle mie stesse braccia e le mie mani non smettevano di accarezzarmi su e giù lungo la schiena.
Dei brividi iniziarono a partire da queste carezze che si tramutavano in piccole scossette che sentivo uscire da sotto la pianta dei piedi e un magone mi “trafisse” proprio sotto lo sterno.
Senza che me ne accorgessi le lacrime iniziarono a scendere ed a bagnare il cuscino, sino a che il mal di testa svanì completamente!

Era ormai da un paio d’ore che me ne stavo sotto le coperte “abbracciato con me stesso” in quel modo, quando la vocina dentro di me riiniziò a parlarmi: era un sussurro dolce, premurosa, carica di affetto e di compassione.
Ella (la vocina) mi disse: “Finalmente riesco a parlarti! Sapessi quante volte ho cercato di farlo, ma tu non mi hai mai dato retta”!
Io che stranamente avevo la mente “spenta” e non pensavo a nulla, forse per lo sfinimento della febbre la lasciai continuare senza opporre resistenza.

Stentavo a credere che quella voce e quelle sensazioni provenissero da dentro di me, solitamente è un “essere esterno” che mi sussurra, ma lasciai che continuasse a “parlare”. Ero molto curioso di sapere che cosa avesse da dirmi.
Ero immobile, inerte, con gli occhi chiusi attento alla “nuova lezione di vita”.
Ella proseguì dicendomi: “Questo corpo che tu usi e nel quale “alloggi” per poter vivere in questa dimensione non è tuo”!
“Cosa significa” le risposi? “Se non è mio di chi è allora”?
Ella proseguì: “Ciò che tu chiami corpo, è un insieme di tanti piccoli esseri viventi e spirituali che ti stanno aiutando a compiere la tua missione, ma non per questo puoi pensare che siano di tua proprietà! Questo è ciò che credi, ma non per questo significa sia la verità! Quando il tempo maturo ti raggiungerà, tu andrai per la tua strada e gli elementi che compongono il tuo involucro andranno per la loro”!
“Non capisco” le risposi! “Cosa significa dunque”?
“Che sei ospite e come tale dovresti comportarti ed avere maggiore rispetto per il Tuo Corpo”! Rispose.
“Quindi mi stai dicendo che è una cortesia che qualche cosa o qualcuno, che non ho ancora ben capito cosa sia, mi sta facendo”?
“Si! E’ proprio così! E voglio aggiungere che d’ora in poi potresti anche avere maggiore rispetto per questo bellissimo essere chiamato Corpo Fisico”!
E proseguì ancora: “Ogni atomo, ogni cellula che compongono gli organi, il sangue, la pelle, le ossa e tutto l’insieme, sono esseri viventi, dotati di una loro memoria, di una parte materiale e di una parte spirituale. Dovresti ESSERE GRATO di ciò che ognuna di Loro ti sta offrendo negando a sè stessi la loro volontà per servire la tua missione”!

Ero incredulo per quanto avevo appena sentito ed a stento credevo a quelle “parole”.
Ma le braccia si stringevano ancor di più attorno al mio busto come se le volontà di tutte quelle cellule all’unisono si fossero fuse in una sola per farmi comprendere che ciò che la “voce” mi aveva appena detto era corretto.
Mi lasciai andare in quella danza delle mani e lasciai che mi parlassero “LORO”, le piccole coscienze, visto che non le avevo mai ascoltate.
“ Noi abbiamo bisogno di ossigeno, di acqua e di nutrimento per vivere, ma abbiamo bisogno anche di te! Abbiamo bisogno delle tue attenzioni, del tuo amore. Abbiamo bisogno di sentirti vicino a noi!”

In quel momento il dolore svanì da sotto lo sterno ed un pensiero fulmineo come un lampo mi trapassò la mente. Senza alcuna esitazione dissi Loro: “D’ora in poi Vi chiamerò Perle!
“Voglio iniziare ad avere cura di voi, a coccolarvi. Voglio imparare ad ascoltarvi e se ho fatto qualcosa che vi ha recato danno sono pronto a riparare il tutto!”
Restai coricato sotto le coperte in compagnia dei miei “nuovi Amici” per molti altri giorni, cercando di sentire queste piccole creature e di capire meglio i loro bisogni!

Hai mai pensato di essere pieno di perle?
Da quando lo faccio e penso a tutte le mie “Perle interiori” mi sento molto meglio ed anche molto più ricco!
E tutte le mattine, prima di alzarmi dal letto Le saluto ad una ad una provando gioia, amore e pace!

Voglio ringraziare di cuore anche la persona che ha chiesto il mio aiuto, perchè grazie a lei ora mi sento anche più ricco, oltre che averle fatto belle e profonde sessioni di coaching!
Il mio rapporto con il mio corpo è migliorato così tanto da non credere potesse mai avvenire!
E ringrazio dal profondo del mio cuore anche mia Nonna, che da “lassù” , come un ANGELO, veglia su di me giorno e notte!

Ed oggi parliamo anche di un frutto che adoro, forse perchè a loro sono legati i bellissimi momenti che ho trascorso con mia nonna, o forse perchè quando sono maturi sembrano dei piccoli soli: il caco.

E poi, quando pubblico una ricetta, penso sempre ai bambini ed alle loro mamme o ai loro cari che lo debbono preparare. Infatti ecco una ricetta facile facile ma buona buonissima per tutti!

 

Centrifugato di Cachi

 

Cachi

Cachi

 

Prendi dei cachi bio maturi, se raccolti direttamente dalla pianta ancor meglio.

 

Pianta di Cachi

Pianta di Cachi

 

(La pianta dei cachi mi piace tantissimo perchè solitamente assomiglia ad un grande ombrello ed anche perchè i frutti sembrano tutte palle colorate appese: mi trasmette molta gioia!)


Tagliali a pezzetti e centrifugarli con una centrifuga. Se si vuole si può aggiungere un pezzettino di zenzero.
Servilo poi in un bicchiere alto.

 

Frullato di Cachi.

Frullato di Cachi.

 

Sentirai che senza dover aggiungere zucchero o dolcificanti, è molto buono e soprattutto volendo lo si può anche mangiare col cucchiaio.

Ti auguro una strepitosa settimana e Ti ringrazio per tutto il tempo che mi hai dedicato.

C’è una novità (dovrebbe funzionare): se vuoi rispondere a questo articolo lo puoi fare cliccando il bottone di Facebook che trovi qui sotto, in alto o in fondo a destra, dove trovi scritto “SEGUIMI ANCHE SU”.

E poi ce n’è un’altra di cui te ne parlerò prossima settimana! Ma è davvero bellissima!!

Grazie infinite, anche per il tempo che mi hai dedicato. Noi ci vediamo la prossima settimana.

Un abbraccio dal cuore,

Angelo

 

 

 

2 Comments:

  1. Angelo, grazie di cuore per aver condiviso con noi questa storia…. da tempo penso che il nostro corpo sia un tempio e che sia importante prendermi cura di lui, …ma leggendo quello che tu hai scritto ho capito che c’e’ molto di piu’ (cioe’ la cura del corpo non e’ solo rivolta a me stessa ma anche un contributo agli altri che hanno scelto di avere cura di me)e a questo punto mi sento ancora piu’ responsabile di come curo il mio corpo visto che le meravigliose “perle” ci stanno aiutando a compiere la nostra missione…..Un caro saluto Nadia

    • Ciao Nadia,
      Carissima che belle parole ed aggiungo che meravigliosi pensieri sono sfociati dalla tua(…consentimi di dirti) CONSAPEVOLEZZA!
      Non voglio aggiungere null’altro che possa disturbare l’armonia che dalle tue parole si percepisce: la tua sensibilità è così impregnata nelle lettere che hai scritto che mi sembra di vedere tante farfalle colorate in volo ma che nemmeno le più forti folate di vento dell’inverno più gelido può spazzare via!
      Grazie di Cuore per la Tua ben gradita Testimonianza.
      Angelo

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