Cos’hanno di strano?

Guarda queste due foto!
Cos’hanno di strano?
Eppure raffigurano la stessa pianta!
E’ un gelso, uno dei pochi rimasti!

Un tempo quando ancora non ero nato o meglio quando mio padre era un ragazzino, la campagna era ricchissima di gelsi posti sulle rive dei fossi, ai lati dei campi e delle strade perchè le foglie venivano raccolte per sfamare i bachi da seta.

Gelso pieno di parassiti

Gelso pieno di parassiti

Nella prima foto le foglie sono state mangiate dai bruchi (in cremonese questi animaletti li chiamiamo “camule”) mentre invece nella seconda le foglie sono ricresciute per la terza volta.
Quando non si interviene e si permette alla natura di fare il suo percorso essa sa sempre quale sia la cosa più giusta, anche quando noi pensiamo sia sbagliata! 

Terza fogliazione del Gelso

Terza fogliazione del Gelso

In primavera erano nate le prime foglie e verso l’inizio dell’estate era stracolma di more buonissime! Poi i bruchi divorarono tutte le foglie tessendo un sacco di ragnatele.
Successivamente sono ricresciute una seconda volta tutte quante, poi in seguito alla siccità le foglie sono cadute!
Ora che è piovuto in abbondanza la chioma s’è rinverdita nuovamente!!
Cosa significa tutto questo?
Che la natura prima ha sfamato i bruchi, poi ha salvato la pianta durante la siccità ed ora ha dato modo di rigenerarsi nuovamente perchè c’è acqua in abbondanza.

Anch’io ho dovuto apprendere questo apparente banale ma molto saggio insegnamento: quando iniziai a perdere i capelli feci di tutto perchè non accadesse!!
Mi dibattevo e cercavo disperatamente una soluzione per quel “mio problema”!
Ma non servì a nulla, i miei sforzi furono inutili!!

Solo quando capii la fortuna che questa “cosa” portava con sé, in quell’istante la situazione cambiò immediatamente!
Solo quando imparai a riconoscere l’insegnamento che l’alopecia mi stava portando diventò “la mia alleata”. Solamente così iniziai nuovamente a ri-studiare tutto sull’alimentazione, solo che non andai a cercare le risposte ed i nuovi insegnamenti sui testi accademici o da altre persone.

Ogni risposta la ritrovai sul mio libro personale, su me stesso, sul mio corpo!
Soltanto in questo modo iniziai a riconoscere ciò che era vero da ciò che era falso.

Non ci furono testi sacri o testi medici a dirmi cosa sia bene o male per me e per la mia salute.
Solo dopo essermi ritrovato ed accettato per ciò che sono crebbe in me la consapevolezza che se vogliamo siamo sostenuti e guidati da un qualcosa molto più grande di noi!!

Ho imparato a riconoscere un modo di comunicare che sicuramente un tempo, a me sconosciuto, le persone preposte erano solite comprendere (ma che ora può essere alla portata di tutti) e tutto ciò è avvenuto lasciando accadere le cose senza ma e senza se.
“Lascia che sia” senza avere esitazioni!

Concludo dicendoTi che se ci fidassimo solo un po’ di più della nostra “Natura” ascoltando attentamente cos’ha da trasmetterci e da offrirci forse staremmo tutti quanti molto meglio con noi stessi ed anche con tutti gli altri esseri viventi inclusi animali e pesci!
E visto che ho ricevuto un bellissimo regalo da mia sorella (900 gr di foglie di basilico lavato ed asciugato) oggi faremo il “Pesto alla Genovese”.

Pesto alla Genovese

Pesto alla Genovese raw.

Pesto alla Genovese raw. 

Ingredienti:

  • 100 gr di basilico sfogliato,
  • 30 gr di pinoli bio,
  • 1 spicchio di aglio,
  • 130 gr di olio Evo,
  • 3 C di lievito in scaglie,
  • sale fino qb.
Pesto Raw alla Genovese.

Pesto Raw alla Genovese.

Procedimento:

Sfogliare il basilico, lavarlo accuratamente sott’ acqua corrente possibilmente non clorata eliminando terra e polvere.
Asciugare con un panno pulito o con la centrifuga facendo attenzione a non rovinarlo.
Una volta che il basilico è pronto unire tutti gli ingredienti nel frullatore: basilico, pinoli, aglio, olio, lievito a scaglie ed un pizzico di sale.
Frullare per qualche istante a velocità sostenuta sino a quando il composto sarà omogeneo.
Assaggiare se di sapore va bene altrimenti aggiungere un altro pizzichino di sale e rifrullare per qualche istante.
A questo punto il pesto è pronto.
Se lo vuoi conservare lo puoi mettere in vasetti di vetro avendo l’accortezza di mettere un velo d’olio Evo prima di tapparlo con il coperchio per evitare che ossidandosi diventi nero.
Mettere in frigorifero.
Ti consiglierei di consumarlo nei dieci-quindici giorni successivi, altrimenti sarebbe meglio congelarlo.
(per scongelarlo toglierlo il giorno prima dal freezer lasciandolo semplicemente scongelare in frigorifero).

Ti ricordo che anche oggi e per tutta la settimana faremo tutti quanti assieme la meditazione per gli animali alle ore 18,00.

Grazie infinite per tutto il tuo supporto e per il tuo indispensabile impegno!

Ti abbraccio affettuosamente ricordandoTi che ci rivediamo la prossima settimana.

GRAZIE DI CUORE
Angelo

 

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